Rilancio degli oratori

Il 5 aprile 2013, in una Conferenza Stampa a Roma, organizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana, è stato presentato il nuovo documento pastorale sugli oratori curato dalla Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali e dalla Commissione Episcopale per la Famiglia e la Vita della CEI:

“Il laboratorio dei talenti”, Nota pastorale sul valore e la missione degli oratori nel contesto dell’educazione alla vita buona del Vangelo.

Si tratta di un fatto di rilevante importanza e grande significatività.

Infatti come spiega l'Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, «già negli orientamenti pastorali decennali sul tema “Educare alla vita buona del Vangelo”, si faceva esplicito riferimento alla grande risorsa educativa degli oratori. Ora questa preziosa Nota ne studia il valore pastorale e ne pone in evidenza tutta l'attualità e la vitalità, consegnando orientamenti sicuri e prospettive chiare per una più condivisa e approfondita mentalità pastorale di migliaia di oratori, diffusi in tutto il nostro Paese».

Come si legge infatti nell'Introduzione della Nota, «stiamo assistendo a un crescente interesse da parte di molte comunità parrocchiali nei confronti dell’oratorio quale risposta concreta e dinamica alle nuove e complesse sfide che si riscontrano nell’educazione delle giovani generazioni. Negli ultimi tempi si registrano anche diversi interventi legislativi finalizzati al riconoscimento e al sostegno degli oratori. Molte amministrazioni hanno manifestato, anche con aiuti concreti, un rinnovato interesse per gli oratori, offrendo e domandando collaborazione».

 

Continua Mons. Nosiglia: «con questa Nota siamo dunque chiamati a ribadire l’impegno educativo delle nostre comunità nei confronti dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, riconoscendo e valorizzando i talenti di cui sono portatori, come ben esprime il titolo stesso della Nota. L'oratorio è una via privilegiata per educare alla vita buona del Vangelo, una via da riconoscere, sostenere e incentivare. Ma la Nota si spinge oltre: essa interpella anche le istituzioni civili e tutte le realtà educative attive nei nostri territori, rilanciando la forte rilevanza sociale degli oratori, continuando a offrire e a chiedere collaborazione. Se la memoria ci consegna luminosi esempi - come non pensare, proprio qui a Torino, allo straordinario lavoro svolto dagli oratori di don Bosco per il bene di tutta la società! - non da meno sono le forze e l'impegno spesi anche oggi dai nostri oratori nell'attuale complesso tessuto socioculturale, drammaticamente segnato dalla crisi. La Nota evidenzia, tra le altre, due frontiere sociali incandescenti: le diverse forme di emarginazione di cui soffre una parte delle giovani generazioni e il delicato ma affascinante campo dell'interculturalità. Davvero i nostri oratori possono essere, in nome del Vangelo, laboratori di innovazione sociale e di dialogo interculturale!».

«Questo documento è un dono eccezionale, accolto con stupore e riconoscenza da quanti amano e lavorano con passione nei nostri oratori, nel solco di una tradizione di cinque secoli di storia», aggiunge don Luca Ramello, Direttore dell'Ufficio di Pastorale Giovanile dell'Arcidiocesi di Torino. «Nell'ambito del Sinodo dei Giovani, voluto dall'Arcivescovo, questa Nota ci impegna su due sfide ben precise.

La prima: attraverso i criteri di discernimento offerti dalla Nota su aspetti della vita e dell’organizzazione dell’oratorio, si tratta innanzitutto di avviare, nelle centinaia di oratori del nostro territorio, una seria ma feconda verifica del nostro stile educativo.

La seconda: ripensare e rilanciare, nella Diocesi di Torino, oratori anche per i giovani, come precisa la Nota, cioè forme nuove di oratorio che abbiamo per protagonisti non solo bambini, ragazzi e adolescenti ma i giovani, oltre ai diciotto anni di età. I talenti dei giovani non mancano: sappiano i nostri oratori farli fruttare per il bene loro, della Chiesa e di tutta la società!».

Leggi la nota pastorale

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