Storia religiosa di Cavour

Cavour è una delle più antiche terre del Piemonte. Fu capoluogo di un vasto municipio che si estendeva tra le Alpi, il Po e il Sangone. Agli inizi del Cristianesimo divenne sede di un Vescovo; fu una delle prime Chiese del Piemonte e comprendeva ben 15 pievi (pieve = chiesa parrocchiale dalla quale dipendevano altre chiese e filiali): Airasca, la distrutta Castellar (presso Riva), Cumiana, Lombriasco, Miradolo, Pancalieri, Pinasca, Piobesi, Revello, Barge, Sabbione (vicino La Loggia), Sangano, Scalenghe, Abbadia Alpina, Vigone.

Si ritiene che il cristianesimo sia entrato in Caburrum a partire dal II secolo d.C.

Gli antichi documenti cristiani scompaiono presto a causa delle distruzioni ordinate da Massimiano nel 261 e Diocleziano nel 303; in seguito i Barbari distruggeranno altre memorie. Anche se sarà possibile salvare qualche documento, questo andrà distrutto nel 1592, quando il paese sarà soggetto a vari incendi per opera degli Ugonotti.

Cavour fu sede di Vescovado e lo conferma 1'epigrafe di San Proietto vescovo, conservata nell'Abbazia di Santa Maria.

Il nome degli altri Vescovi che governarono la Chiesa di Cavour è ignoto a causa delle ripetute distruzioni che si susseguirono nel paese.

Nel 569 piombarono in Italia i Longobardi che distrussero tutte le città e terre della Liguria e gran parte delle Alpi Cozie, cui apparteneva in quel tempo Caburrum. Dopo tale distruzione, Caburrum non risorse più e con essa perì pure il suo vescovado.

Con la libertà religiosa instaurata da Costantino, i Cristiani iniziarono ad erigere una Chiesa, ma dove sia stata fondata la prima chiesa a Cavour non è stato tramandato né da alcun documento, né dalla tradizione (anche perché i documenti anteriori al 1690 saranno distrutti dalle soldatesche del Catinat).

Nel X secolo con 1'invasione dei Saraceni, scomparve ogni memoria della primitiva chiesa costruita, che pare fosse già dedicata a San Lorenzo nel V secolo. Infatti, in quel periodo le Chiese erano dedicate o al Redentore, o a Maria Vergine, o a San Giovanni, e più tardi ai martiri quali S. Stefano e S. Lorenzo.

Dopo la distruzione della Caburrum romana da parte dei Longobardi, gli abitanti vi costruirono una seconda chiesa (sembra con i resti di antichi edifici romani) dove ebbe sede il Plebano o pievano (ossia il sacerdote rettore della pieve).

Cavour divenuta plebania comprendeva nella sua vicaria (= ossia una circoscrizione territoriale su cui aveva giurisdizione un vicario) nel 1624 ben 23 paesi: una vera diocesi! (Cercenasco, Vigone, Cardè, Villafranca Piemonte, Moretta, Torre San Giorgio, Envie, Bagnolo Piemonte, Barge, Campiglione Fenile, Bibiana, Famolasco, Lusernetta, Luserna San Giovanni, Torre Pellice, Bricherasio, San Germano, Villar Perosa, Pinasca, Osasco, Buriasco, Garzigliana).

Una parte di questi paesi saranno poi staccati per formare la diocesi di Pinerolo, altri saranno uniti alla diocesi di Saluzzo.

Nel 1490, essendo Vescovo di Torino il Cardinale Domenico della Rovere, fu soppressa la plebania di Cavour e convertita in Vicaria del Vescovo; nel 1597 sarà eletto il primo vicario: don Pietro Rossetto.

Scompare cosi la gloria ecclesiastica di Cavour.

Aveva già perduto il suo vescovado, ora perde anche la plebania.

Nel 1584 Cavour conta 2.757 abitanti ed è inviato quale visitatore apostolico Monsignor Peruzzi, Vescovo di Sarsina e vicario generale del Card. della Rovere. Questi, in una sua relazione, descrive lo stato materiale della Chiesa parrocchiale:

"è in condizioni disastrose, abbastanza ampia, rustica anche dentro, senza incrostatura e non pavimentata (perché allora era consuetudine seppellire i morti in Chiesa), col tetto pericolante e tanto guasto da pioverci dentro; senza confessionali decenti, sprovvista di arredi sacri, con un rozzo tabernacolo di legno e conta, oltre all'altare maggiore ben sette altari tutti in lurido stato".

Oltre a questa Chiesa, durante la sua visita apostolica, Monsignor Peruzzi aveva trovato in Cavour altre quattro chiese dedicate a:

  1. Alla Concezione;
  2. A San Rocco;
  3. A San Bernardino;
  4. A S. Agostino.

La Chiesa della Concezione era piuttosto ampia, aveva dodici altari, non era incrostata ed era priva di pavimento. Madre dell'attuale parrocchia, fu scelta per terza chiesa parrocchiale nel secolo XVII come vedremo (in seguito).

Nel 1593 gli Ugonotti assediarono e distrussero Cavour; furono saccheggiate le chiese e profanati gli altari, rubati e distrutti gli oggetti sacri, disperse al vento le reliquie di San Proietto. A questa distruzione si aggiunse la peste del 1598.

Agli inizi del XVII secolo i Cavouresi superstiti dagli assedi e dalla peste ricostruirono il paese per la terza volta a nord della Rocca e restaurarono pure la Chiesa della Concezione che diventerà la nostra attuale chiesa parrocchiale.

Nel 1690 Cavour fu invasa dall'esercito francese capitanato dal generale Catinat. Il paese fu saccheggiato ed incendiato, gli abitanti si batterono con ardore, ma gran parte di essi trovò la morte.

Ai danni recati dai Francesi si aggiunsero quelli causati dall'inclemenza del tempo (alluvione).

Ai guasti degli edifici civili si sommarono anche quelli religiosi.

Se nel 1584 la Chiesa parrocchiale era in pessime condizioni, nel 1690 sarà del tutto inutilizzabile.

I Cavouresi trovarono la soluzione di edificarne una altrove. Ma poiché mancavano i denari per costruirne una nuova, fu scelta come chiesa parrocchiale la cappella dedicata all'Immacolata Concezione, ai piedi della Rocca, a nord. Essa era isolata, senza casa né per il Vicario, né per il sacrestano. In questo periodo fu eletto Vicario don Giacomo Saussa che la descrisse "posta in un luogo umidissimo, costretta a ricevere le acque provenienti dalla Rocca, le quali trasformavano spesso il pavimento in un lago".

Con i contributi stanziati dal Comune, le offerte dei parrocchiani, e denari suoi, don Saussa la restaurò trasformandola in chiesa parrocchiale; fu rifatto il tetto, acquistati nuovi banchi, confessionali, rifatte le porte e il pulpito, abbellito 1'altare maggiore e dotata la sacrestia di arredi sacri.

Oltre alla Chiesa parrocchiale dedicata alla Concezione e quella diroccata e inutilizzata di San Lorenzo, esistevano altre chiese o cappelle secondarie quali S. Martino e S. Maurizio, S. Rocco ai piedi della Rocca, S. Sebastiano in Cavouretto, S. Salvatore, che scompariranno nel secolo XVIII.

Poiché la popolazione cavourese era aumentata e si era sparsa nella campagna, col permesso dell’autorità ecclesiastica, gli abitanti poterono erigersi una cappella sul luogo; sorsero cosi le cappelle di S. Antonio, S. Agostino, S. Michele, Cappella del Bosco, Gemerello, Babano.

Nel 1798 fu nominato Vicario il teologo Giuseppe Pollano che per le sue doti di carità, prudenza e dolcezza seppe guadagnarsi molta stima tra i cavouresi.

Il 2 aprile 1804 Cavour è colpita da forti scosse di terremoto; le case del borgo rimasero quasi tutte screpolate e la chiesa parrocchiale rovinata minacciò di crollare, e per diversi mesi le funzioni furono celebrate all'aperto.

Il teologo Pollano arricchì la parrocchia di argenterie, paramenti, quadri, spendendo una forte somma; purtroppo, le più preziose argenterie da lui acquistate saranno poi vendute dal Vicario Vignolo per il restauro della chiesa.

Nel 1804 il teologo Pollano acquisto pure per il Vicario la casa parrocchiale.

Nel 1860 fu eletto Vicario Monsignor Giovanni Vignolo che provvide ad ingrandire ed abbellire 1'attuale chiesa parrocchiale.

Nel 1862 fu innalzato sul piazzale della chiesa il nuovo campanile, costruito su disegno dell'ingegnere comm. Amedeo Peyron, Si spesero per esso solo L. 17,50 perché gli abitanti del luogo si offersero generosamente per trasportare il materiale gratuitamente.

Go to top